Di cosa mi occupo?

Posso aiutarti a stare meglio con te stessə e con gli altri.

Mi occupo di disagio psicologico nelle sue varie forme, che possono essere più o meno evidenti e invalidanti. Il malessere psichico è uno stato di sofferenza generalizzata, che ha ripercussioni negative sulla mente, sul corpo e sulle relazioni.

La sofferenza psicologica si esprime infatti attraverso molteplici sintomi, alcuni dei quali possono essere:

  • Ansia e “stress” elevato
  • Pensieri e/o comportamenti continui, ripetitivi e fastidiosi
  • Panico, angoscia e fobie specifiche
  • Stanchezza cronica, senso di vuoto e di disperazione
  • Disorientamento in periodi di cambiamento e transizione
  • Senso di inadeguatezza, di insoddisfazione e mancanza di autostima
  • Elaborazione faticosa del lutto per una perdita
  • Blocchi emotivi e senso di smarrimento
  • Difficoltà nella gestione e nella espressione delle emozioni
  • Incomprensioni e conflitti nelle relazioni familiari e di coppia

Questi e altri sintomi possono manifestarsi in diversi contesti e in differenti momenti, peggiorando notevolmente la qualità della vita individuale, famigliare, sociale, lavorativa o scolastica.

Ci sono dei periodi di vita in cui si sente che la sofferenza emotiva è difficile da tollerare, momenti in cui si fa davvero tanta fatica a fare tutto da soli. Capita che ci si senta persi, stanchi, esauriti, frustrati, arrabbiati e che si senta di non farcela più. Come esseri umani, siamo per natura fragili e bisognosi di riconoscimento, di attenzioni e di relazioni. È naturale, durante il nostro percorso di vita, trovarsi in difficoltà: ciascuno di noi è unico, come anche è unica la maniera in cui affronta le vicissitudini di vita cui va incontro.

A cosa serve un lavoro su di sé?

Il mio lavoro consiste nell’accompagnare la persona, con delicatezza e rispetto, nell’attraversare situazioni di disagio e sofferenza, un passo per volta, aiutandola ad individuare e legittimare i propri bisogni e desideri agli occhi di se stessa e a quelli degli altri, a volgere su di sé uno sguardo meno severo e meno giudicante.

Il lavoro che svolgo è orientato non soltanto alla remissione di un sintomo, ma anche, e soprattutto, al raggiungimento del benessere psichico, inteso come uno stato di equilibrio tra i bisogni, le risorse e le richieste dell’ambiente in cui viviamo.

Talvolta le difficoltà che sentiamo possono sembrare insormontabili e le situazioni così pesanti da non prevedere una via d’uscita. Momenti in cui il senso di solitudine diventa una gabbia opprimente, tanto da togliere la speranza, da affannare il respiro. Riuscire a chiedere aiuto non è facile.
Se però da soli arrivare ad accedere ad un punto di vista nuovo è molto faticoso, insieme, fianco a fianco, diventa possibile imparare a riconoscere i propri stati emotivi e a gestirli, a prendere consapevolezza dei propri modi di entrare in relazione, ad accettarli e a tollerarli.

E forse, diventa possibile anche sentirsi meno soli.

“Potrei star chiuso in un guscio di noce e credermi re dello spazio infinito
se non fosse che faccio brutti sogni”

Shakespeare, Amleto